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IL CERCHIO - 28/2/2023

Una piccola disquisizione deve essere fatta. La circonferenza è il luogo geometrico di punti del piano equidistanti da un punto fisso detto centro. Il cerchio è l’area misurabile dentro la circonferenza. La maggioranza dei simboli delle geometrie sacre sono ricavati dalla moltiplicazione di circonferenze e dal rapporto che esse creano tra loro. La circonferenza veicola un eterno movimento armonioso ed immutabile.

Quanto questa forma è primordiale? Per rispondere è opportuno osservare che in astrofisica tutti i corpi celesti ed i campi magnetici o elettrici ad essi collegati tendono a presentarsi in forme circolari. La sfera, il solido risultante dalla tridimensionalità della circonferenza, è la forma più importante che la nostra coscienza possa creare e manipolare.

Il cerchio rappresenta la perfezione del piano divino, l’integrità e l’Unità dell’universo in opposizione alla dualità della materia. Non c’è un alto, non c’è un basso. Simbolo dello spirito e dell’immutabilità dell’anima, questa figura ignora il gioco degli opposti e suggerisce il principio da cui tutto trae origine e ritorna.

Presso i popoli primitivi, il cerchio con punto è ancora la raffigurazione del sole. Il centro è il punto dal quale i raggi partono ed in cui convergono. Il punto è l’unità radiante dell’Universo, emana energia e costituisce tutte le forme di essa.

Il cerchio magico ha origini antiche, è un tempio ben definito e non necessariamente inserito all’interno di uno spazio fisico. Babilonia, Medioevo e Rinascimento sono i primi riferimenti che testimoniano l’utilizzo di tale costruzione, fonte di protezione dalle forze evocate e limite magico invalicabile. Era usanza dare vita ad un santuario circolare piantando un bastone-asse nel terreno a cui veniva legato un filo, in seguito ruotando si formava il cerchio. Questa pratica messa in atto fisicamente indica molto bene ciò che oggi siamo in grado di fare con un compasso. 

Le idee non sono più abbastanza. Abbiamo bisogno di idee luminose. Scintille di armonia che testimoniano un ricongiungimento con la coscienza e rivalutano la natura che siamo. Tutto questo può condurci a fantastiche scoperte. La conoscenza senza spiritualità ha origine nella dimensione visibile.

Il nuovo mondo attende di scendere sulla terra per portare gioia pura e bellezza, dove la mente non sarebbe il sovrano e l’arte sarebbe l’unica lingua. La discesa di luce necessita di una chiamata creativa che deve originarsi nella dimensione invisibile e rinascere in forma materiale per cominciare la straordinaria avventura dell’evoluzione.

PRIMA DELLA SCELTA - 31/01/2023

Tutto si riconduce ad una scelta, sin dalla popolare scena primordial-edeniana.
Una scelta richiede una responsabilità e genera una conseguenza.
Se una scelta sbagliata si ripete, essa può interrompere la fase evolutiva di quella determinata formazione.
Quest’ultima, presentandosi nuovamente alla nostra porta, veste i panni della buon’amica coscienza che ci concede un’altra opportunità per trasformare ciò che non abbiamo trasformato in precedenza.

L’uomo e le stelle.
I primi umani osservavamo scrupolosamente la volta celeste.
Dall’alto, le stelle emanavano il loro splendore a questi piccoli esseri tanto importanti, attenti ad interpretare ogni minima indicazione evolutiva che potesse giovare ai loro passi.
Da tanto, troppo tempo non scaviamo e puliamo dentro di noi alla ricerca di una guida celeste, una fiamma di vita che alberga le nostre profondità.

In alto, come in basso.
All’esterno, come all’interno.

Il caso non esiste, bensì esiste una legge dietro ogni manifestazione. Ma fateci caso.
Se cominciamo a scavare nella terra, essa si accumula all’interno del movimento vorticoso delle mani. Se vogliamo vederci chiaramente, dobbiamo pulire prima di continuare a scavare.
Scavare e pulire, scavare e pulire.
Un tale esempio, che tanto parrebbe insignificante, suggerisce molto bene quanto ogni azione esteriore sia un riflesso interiore.
Da qui, sembrerebbe piuttosto facile giungere alla conclusione che Tutto è Uno.
L’unicità dell’individuo al servizio dell’unità del collettivo.

Pochi interrogano il cielo.
Pochi sanno di poter chiedere all’universo.
Pochi si collegano al proprio corpo solare per infondersi di un’energia di straordinaria di vita e luce.
Tanti nemmeno si pongono quesiti.

Io, chi sono?
Una domanda apparentemente semplice, eppure così vasta.
Un onesto disaccordo con noi stessi che ci porta ad investigare l’anima celata in ognuno di noi, seduta in una stanza di luce, in attesa di essere scoperta per raccontarci tutta la verità.
Sono convinto che molti abbiano paura a porsi questa domanda con sincerità, ma tutto si riconduce ad una scelta, ad una sensazione di priorità evolutiva.
Ogni momento, di ogni giorno, ci troviamo di fronte alla scelta più importante: vivere con amore, vivere con paura.
Fai la tua scelta.

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